Modern Times è una mostra personale di Shi Xinning, presentata per la prima volta da Primae Noctis Art Gallery a Lugano, in Svizzera, prevista dal 17 settembre fino al 25 ottobre 2015.
Nato nel 1969 a Liaoning, in Cina, Shi Xinning viene influenzato da quella Rivoluzione Culturale che, in soli tre anni, plasmò irrevocabilmente le coscienze del popolo cinese.
La specificità dei suoi dipinti risiede nell'uso ripetuto, quasi ossessivo, della figura di Mao Tse-Tung: l'unica vera icona prodotta dalla Cina a scopo propagandistico. Questa, grazie al metodo unico dell'artista, viene affiancata ad un archivio di immagini, tipicamente americane, di stampo più cinematografico. Estrapolato dal suo contesto, il presidente Mao si trova inserito in situazioni tanto accattivanti quanto paradossali, al fianco di celebrità Hollywoodiane quali Audrey Hepburn, Marilyn Monroe e James Dean.
"Quanto era spaventoso [Mao] quando sollevava l'indice, lanciando avvertimenti ai giovani ribelli. La paura non svanirà mai, neanche con gli avvenimenti mondani delle attrici moderne. L'armonia coesiste con il conflitto, l'assurdità è accompagnata dalla verità". Così Shi Xinning racconta la sua mostra. "Voglio esprimere la preoccupante realtà, mentre si è affascinati dall'apparenza".
In un primo momento, l'effetto che deriva dall'accostamento di realtà così opposte è di inspiegabile familiarità, in quanto esse riproducono immagini note, apparse sui giornali o tramandate dai libri di storia. Tuttavia, ad uno sguardo più attento e consapevole, ci si rende conto che le situazioni in cui Mao è inserito risultano quantomeno improbabili, se non addirittura impossibili, in quanto "incompatibili con i principi egualitari della Rivoluzione".
Se negli anni venti e trenta del Novecento questa tecnica di decontestualizzazione del soggetto veniva utilizzata dai Surrealisti per creare visioni fantastiche, oggi Shi Xinning la ripropone non tanto per rappresentare qualcosa di irreale, bensì per creare dimensioni parallele e ampliare l'immaginario dell'osservatore.
La rappresentazione di queste realtà fittizie permette di insinuare nello spettatore dubbi e domande, le cui risposte aprono a nuove interpretazioni del reale. Con tale intervento l'artista vuole mostrare cosa sarebbe potuto accadere se le circostanze storiche avessero avuto un esito differente da quanto effettivamente accaduto.
Nelle opere di Shi Xinning, realtà e finzione non convergono solo nell'iconografia, ma anche nella tecnica: il fatto storico viene raccontato attraverso il linguaggio del realismo fotografico, creando immagini in bianco e nero, incorniciate da un bordo bianco, che ricorda il margine delle foto di una volta. La finzione, invece, è suggerita aggiungendo ai dipinti una lieve dominante che, insieme alla pennellata leggera, trasporta l'osservatore in una dimensione onirica.
Percorrendo questa mostra, lasciatevi ammaliare dall'approccio unico di Shi Xinning, mettete da parte tutto ciò che avete sempre creduto di conoscere, tornate indietro di trent'anni e perdetevi osservando fatti mai accaduti ed ascoltando racconti di un tempo mai trascorso, che appariranno così reali da farvi chiedere se la storia non sia stata effettivamente riscritta.
Via Donatori Sangue, 2
46043 Castiglione delle Stiviere (IT)